PALERMO / MISTRETTA
17 – 18 novembre 2017
Premio Internazionale Giuseppe Cocchiara per gli Studi Demo-Etno-Antropologici assegnato nel 2017 all’antropologa rumena Otilia Hedeșan
Il 17 novembre 2017, alle ore 17 presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino a Palermo, si terrà cerimonia di consegna del Premio Internazionale Giuseppe Cocchiara per gli Studi Demo-Etno-Antropologici, istituito nel 2014 dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari in collaborazione con il Comune di Mistretta. Il premio è intestato al grande studioso che, nella prima metà del Novecento, partendo da Mistretta, sua città natale, ha gettato le basi di quella che poi fu l’antropologia moderna ed “è volto a dare giusto riconoscimento agli studiosi italiani e stranieri che, con le loro ricerche teoriche, metodologiche e sul campo, conducono indagini in diversi ambiti delle discipline demoetnoantropologiche riguardanti le differenti realtà socio-culturali. L’iniziativa del premio si colloca nel quadro dell’importanza che in Sicilia, già a partire dalla fine dell’Ottocento fino ad oggi, hanno avuto gli studi demo-etno-antropologici nel panorama intellettuale italiano con le attività di ricerca e documentazione etno-antropologiche condotte da Giuseppe Pitrè, Salvatore Salomone Marino, Giuseppe Cocchiara, Giuseppe Bonomo, Antonino Buttitta e Aurelio Rigoli.
Nel 2017, la Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Palermo, la Fondazione Ignazio Buttitta e l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari – Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, con la partecipazione della Fondazione Federico II, nell’intento di creare momenti di incontro e di scambio nel comune obiettivo di sostenere lo studio e l’interesse per i beni demo-etno-antropologici italiani, si sono candidati a ospitare a Palermo la quarta edizione del Premio. La proposta è nata dalla volontà di sottolineare la rilevanza che Giuseppe Cocchiara ebbe nella città di Palermo, presso la cui Università fondò una scuola etnoantropologica che per decenni ha formato illustri studiosi e prodotto opere fondamentali per l’Antropologia internazionale.
La Commissione (composta da tre rappresentanti delle discipline demoetnoantropologiche afferenti gli Atenei di Palermo, Catania e Messina, dalla Consulta Scientifica e dell’Assessore alla Cultura della Federazione Italiana Tradizioni Popolari oltre che da un rappresentante del Comune di Mistretta) nel 2017 ha deliberato di conferire il Premio a Otilia Hedeșan, etnologa rumena della West University di Timișoara (Romania).
Il riconoscimento, che negli anni ha acquisito prestigio e importanza, nel 2016 è stato assegnato a Luigi Maria Lombardi Satriani, nel 2015 a Nestor Garcia Canclini dell’Università di Città del Messico, nel 2014 a Antonino Buttitta dell’Università di Palermo.
L’iniziativa prosegue il 18 novembre a Mistretta, presso il Palazzo della cultura Mastrogiovanni Tasca con un incontro previsto per le ore 10.30, coordinato dal Vice Sindaco di Mistretta Vincenzo Oieni, alla presenza del Sindaco Liborio Porracciolo, a cui parteciperanno il Direttore del Museo Etno-Antropologico Regionale di Mistretta, Giovanni Anastasio, il Dirigente scolastico dell’Istituto Manzoni Antonietta Amoroso. Nell’occasione il Presidente della FITP Benito Ripoli parlerà del conferimento del Premio a Otilia Hedeșan e la premiata illustrerà le ricerche sulle tradizioni culturali delle comunità rumene.
OTILIA HEDEŞAN (1962) è una etnologa rumena, docente di Civiltà Rumena e direttore della Scuola di Dottorato dell’Università di Timişoara. Dal 2016 è coordinatrice del RHeA – Research Center for Heritage and Cultural Anthropology, dal 2014 Presidente dell’ASER – Romanian Ethnologic Sciences Association. Dal 2008 al 2015 è stata membro della Commissione Nazionale Rumena per la tutela del Patrimonio immateriale. Ha condotto ricerche sulle tradizioni culturali delle comunità rumene come diaspora; sulla storiografia dell’etnologia rumena durante i periodi comunista e post-comunista; sulla mitologia dall’antichità fino ai giorni nostri e ricerche di campo sulle tradizioni popolari nelle seguenti regioni e paesi: Banat (regione sud-occidentale della Romania), Serbia (Banat, Valle Morava, Timoc Valley), Ungheria, Ucraina (Transcarpazia), Repubblica di Moldova. Tra le sue pubblicazioni: The memories of a prodigious storyteller: Mărioara Sârbu, Timișoara, Editura Universității de Vest, 2015, in cui vengono analizzate le memorie di Mărioara Sârbu, un narratore molto popolare di grande interesse per la documentazione etnografica; Do you understand me, my daughter…, Field notes from the Morava Valley, Bucureşti, Paideia, 2007 in cui si documenta una ricerca sul campo nella valle della Morava per individuare i sistemi di conservazione e di recupero del folklore come patrimonio identitario di una minoranza; The anthropology reader´s anxiousness, Timişoara, Marineasa, 2006, in cui vengono affrontate le problematiche che emergono nelle indagini antropologiche e che coinvolgono gli studiosi nei diversi momenti e aspetti delle ricerche; Folklore. What do we do with it?, Timişoara, Editura Universităţii de Vest, 2001, Nell’opera viene impostato un quesito particolarmente interessante che ha caratterizzato il dibattito etno-antropologico degli ultimi tempi. Sulla storiografia folklorica rumena è particolarmente interessante il lavoro pubblicato in collaborazione con Marcel Cornis-Pope sul folklore nella letteratura rumena The Question of Folklore in Romanian Literary Culture, în History of the Literary Cultures of East-Central Europe, Virginia Commonwealth University / University of Amsterdam, 2007. Sempre del 2007 è Seven essays about the undead, lavoro premiato dall’Unione degli Scrittori Rumeni, sede di Timisoara, nella sezione “saggio critico-letterario”. Nell’opera sono raccolti sette saggi su operatori nel settore del cosiddetto “sacro” in opposizione al profano. In particolare, il lavoro si basa su racconti popolari che riguardano demoni (non morti o fantasmi), ovvero, creature fantastiche, spiriti maligni che non possono trovare riposo e tornano ad infastidire i vivi, fenomeno che, per certi aspetti, rimanderebbe alla tradizione rumena dei vampiri. Otilia Hedeşan ha pubblicato altri lavori in opere collettanee affrontando, per esempio, l’importanza della tutela e valorizzazione dei beni immateriali in Romania (2009) e il ruolo delle donne rumene in Ungheria (2017).
Il Premio Internazionale Giuseppe Cocchiara per gli Studi Demo-Etno-Antropologici 2017 è promosso dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari e dal Comune di Mistretta con la collaborazione della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Palermo, della Fondazione Ignazio Buttitta e l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari – Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, con il sostegno della Fondazione Federico II e il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana e del Comune di Palermo.
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