Inaugurazione mostra “Natività in Sicilia” di Melo Minnella, 22 dicembre ore 18 Museo delle marionette ti allego anche locandina

Inaugurazione mostra
Natività in Sicilia
fotografie di Melo Minnella
Giovedì 22 dicembre 2016_ore 18.00
Palermo, Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Giovedì 22 dicembre alle 18.00 al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino sarà presentata la mostra Natività in Sicilia che espone fotografie di Melo Minnella. Visitabile fino a sabato 7 gennaio, la mostra si incentra su una delle festività maggiormente sentite sul territorio siciliano e nazionale. Sopravvissuto, nei secoli, nel suo genuino significato religioso, il Natale ha dato vita nel tempo a manifestazioni artistico-culturali di cui ancora oggi rimangono segni evidenti. A partire dalla novena in lingua siciliana scritta dal canonico monrealese Antonio Di Liberto, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Binidittu Annuleru,  dal titolo U Viaggiu dulurusu di Maria Santissima e lu Patriarca San Giuseppi in Betlemmi, che da metà del 1700 si è diffusa in tutta l’Isola ed ancora oggi viene cantata nelle chiese o per le strade nei giorni che preparano al Natale. O Giacomo D’Orsa, colto poeta di Piana dei Greci, vissuto tra il Seicento e il Settecento e autore di un altro importante componimento poetico natalizio, il Curteggiu di li Pastura a lu Santu Bambinu Gesù. Accanto ai canti tradizionali, la tradizione siciliana del Natale ha lasciato spazio, a partire dalla metà Settecento e in seguito alle predicazioni itineranti dei diversi ordini religiosi e sulla scia di quella napoletana, alla creazione di presepi realizzati con i materiali propri dell’Isola: da quelli raffinati e pregiati della tradizione trapanese in avorio e corallo, a quelli di Caltagirone in terra cotta colorata, da quelli palermitani creati con il favo d’api a quelli nisseni creati con il marmo. E poi ancora legno, vetro e farina di grano… Di antichissima tradizione è il presepe presente nella Cappella Palatina di Palazzo dei Normanni a Palermo che raffigura la natività con la tecnica del mosaico.
Nato a Mussomeli in Sicilia, Melo Minnella comincia ad interessarsi alla fotografia giovanissimo. Dagli anni Cinquanta si approccia all’arte popolare e all’antropologia, avvicinandosi anche agli artisti siciliani dell’Art Brut, tra i quali Sabo e Filippo Bentivegna. Fotografa con grande passione i siti archeologici, non solo siciliani, interessandosi in particolare di quelli preistorici e comincia una minuziosa ricognizione fotografica delle feste religiose patronali e della Pasqua, e in genere del folklore siciliano. Della sua terra prende in considerazione anche le cosiddette arti minori con pubblicazioni su argenterie, maioliche, madreperle e coralli, e altre manifestazioni dell’antico artigianato siciliano. Dagli anni Sessanta comincia il suo vagabondare verso mete esotiche, soprattutto verso l’Oriente; il suo grande amore è l’India. Questo luogo diventa il termine di paragone per tutte le altre destinazioni e un motivo in più per ritornarvi. Ha fotografato molto anche le regioni italiane, soprattutto quelle meridionali. Gli ultimi suoi interessi sono indirizzati alla Calabria e all’Abruzzo, e alle feste tradizionali di queste terre ancora poco esplorate. Le sue fotografie sono apparse sulle più importanti riviste nazionali e internazionali quali Bell’Italia, Bell’Europa, Airone, Dove, Tuttoturismo, Ville e Casali, Life, Stern, Schweizer Illustrierte, Casa Vogue, Connaissance des Arts, l’Express. I suoi scatti sono naturalmente confluiti in numerose pubblicazioni nell’arco di circa 40 anni, quali Sicilia negli occhi (1972), con una nota introduttiva di Leonardo Sciascia; Viaggio in Sicilia I (1987) e II (1990); Pane e festa (1991); La cucina siciliana (1992); Cattedrali di Sicilia (2000); Palermo, passeggiate d’autore (2001); Pasqua in Sicilia (2003); Natale in Sicilia (2003); La Sicilia e i suoi sapori (2005); Cattedrali e chiese di Sicilia (2008).
Inaugurazione con ingresso libero.
La mostra sarà visitabile fino a sabato 7 gennaio 2017 da lunedì a sabato dalle 10.00 alle 18.00. Chiuso la domenica e i giorni festivi.
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Fumetto e Cinema: questioni sociologiche e filosofiche

La Fondazione Ignazio Buttitta e l’Università degli Studi di Palermo -Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale Vi invitano a partecipare al seminario

Fumetto e Cinema: questioni sociologiche e filosofiche

Venerdì, 2 dicembre 2016, ore 14.00
Palermo, Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale ed. 12 aula A2
Locandina_Fumetto_Cinema

PITRE’ E SALOMONE MARINO – Convegno internazionale di studi a cento anni dalla morte

 PITRE’ E SALOMONE MARINO
Convegno internazionale di studi a cento anni dalla morte
Palermo 23_26 novembre 2016


Ricorre quest’anno il centenario della scomparsa di Giuseppe Pitrè (Palermo, 1841 – 1916) e di Salvatore Salomone Marino (Borgetto, 1847 – Palermo, 1916), insigni studiosi cui si deve la costituzione di un impareggiabile corpus documentario sul patrimonio demologico siciliano e la promozione di molteplici iniziative che hanno contribuito in modo decisivo allo sviluppo delle indagini e delle riflessioni sulla cultura folklorica. 
È questa, dunque, la migliore occasione per ritornare a riflettere organicamente sull’opera di questi studiosi e sull’eredità da essi consegnataci.

In questa circostanza la Fondazione Ignazio Buttitta, l’Associazione per la Conservazione delle Tradizioni popolari-Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e il Centro di studi filologici e linguistici siciliani promuovono a Palermo, nei giorni 23-26 novembre, un Convegno che possa rendere debito conto del contributo scientifico offerto da Pitrè e da Salomone Marino e del ruolo da essi rivestito nella società del loro tempo. 

Il Convegno ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica.

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Zoosemiotics 2.0

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Guarda il programma

Festival delle letterature migranti. Palermo, 12-16 ottobre 2016

La Fondazione Ignazio Buttitta partecipa alla manifestazione

 

FESTIVAL DELLE LETTERATURE MIGRANTI

Palermo, dal 12 al 16 ottobre 2016

Torna a Palermo, dal 12 al 16 ottobre, il Festival delle letterature migranti con un programma ancora più denso e articolato rispetto all’edizione dello scorso anno. La manifestazione prevede decine di incontri, presentazioni di libri, letture, workshop, mostre, anteprime cinematografiche, performance musicali e teatrali, per tentare di comprendere il cambiamento determinato dalle tante migrazioni fisiche e immateriali (le comunicazioni, le culture, i linguaggi).

Il programma completo del Festival su  www.festivaletteraturemigranti.it

Seminario internazionale “Forme e politiche dell’animalità. Zoosemiotica 2.0”

CALL FOR PAPERS

Termine posticipato al 20 ottobre 2016
Deadline postponed to October 20th, 2016

Seminario internazionale di studi
Forme e politiche dell’animalità. Zoosemiotica 2.0

seminario internazionale di studi
Palermo, Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
1-2 dicembre 2016

Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, in collaborazione con l’Università degli studi di Palermo, Dipartimento Culture e Società, l’Università delle Scienze gastronomiche di Pollenzo, il Centro internazionale di scienze semiotiche di Urbino, il Circolo semiologico siciliano e la Fondazione Ignazio Buttitta, organizza il Seminario internazionale “Forme e politiche dell’animalità. Zoosemiotica 2.0”.

Semiotizzare l’animale – raccontarlo, dirlo, rappresentarlo, pensarlo, farne oggetto di scienza e di sapere – è gestire una politica della soglia insicura: quella che lo separa, più o meno ostinatamente, dall’uomo. Ora garantendone un’autonomia supposta naturale, dunque apparentemente scevra da implicazioni etico-politiche. Ora subendo le continue incursioni, a più livelli e con differenti intensità, dell’animaleuomo. Definire l’animale è definire l’uomo, certo. Più interessante, invece, osservare come, spesso surrettiziamente, dare un posto all’animale fra i ‘regni’ della natura sia, parallelamente, inserirlo fra le articolazioni del sociale, fra le istituzioni della cultura (parentele, affetti e affiliazioni, strategie e conflitti…). In altre parole, farne oggetto di sapere è proporne una qualche visione, e prassi, politica. In questo, le attuali rivendicazioni ambientaliste, ecologiste e animaliste, come pure le ideologie ed etiche vegetariane e vegane, non hanno fatto altro che indicare il re nudo. Una politica degli animali c’è sempre stata: adesso diviene istanza dotata di portavoce precisi e assai determinati. Non sfugge a questo chiasma la semiotica, scienza dei sistemi e processi della significazione, che già dalle sue prime strategie di ricerca inseriva la (vecchissima) questione dei linguaggi delle differenti specie animali fra i suoi obiettivi fondazionali. Era la zoosemiotica, molto in voga negli anni Cinquanta e Sessanta ma felicemente in vita anche nei decenni successivi: la quale, per forza di cose, s’è trovata quasi automaticamente a sposare un paradigma di ricerca di tipo scientista e naturalista, provvedendo a tenere distinte le lingue degli umani (legate al dinamismo della storia e della cultura) da quelle dei non-umani (pensate come codici più o meno sofisticati di una comunicazione a carattere istintuale). Restava in piedi il vecchio monito di Montaigne, secondo il quale non è che gli animali non parlino, siamo semmai noi che non li comprendiamo poiché essi usano segni e non parole, segnali fisici dotati, forse, di sintassi non linguistiche. Le recenti ricerche in ambito di antropologia della natura e di sociologia delle scienze e delle tecniche – incontratesi nell’ipotesi di un multinaturalismo talvolta battezzato come ontological turn – permettono di ripensare la questione zoosemiotica in modo diverso. Piuttosto che occuparsi di un presunto linguaggio naturale degli animali non umani, scommettendo su una loro coscienza riflessiva, potrebbe essere più conducente, per una semiotica come studio delle forme del senso umano e sociale, lavorare sul loro discorso, dunque sulle interazioni effettive, tanto comunicative e scientifiche quanto pratiche e funzionali, fra umani e non umani. I quali, volenti o nolenti, si costituiscono reciprocamente, andando costantemente a rivedere quella soglia insicura che, separandoli, li tiene insieme. L’incontro di studi mira a investigare questa ipotesi di una zoosemiotica 2.0 , dunque delle forme e delle politiche dell’animalità su più fronti e a vari livelli. Si indicano qui alcuni campi di indagine, altrettanti discorsi degli e sugli animali da analizzare semioticamente:

  • Folklore, antropologia, studi dell’antichità.
  • Linguaggi dell’immagine e ‘rappresentazioni’ visive, dalla storia dell’arte al cinema
  • Media vecchi e nuovi. Dalla letteratura ai fumetti, cartoni animati e documentari televisivi, dal giornalismo alla pubblicità, dalla musica ai videogiochi, sino al web e ai social
  • Moda e abbigliamento
  • Mostri e zombie, metamorfosi e protesi varie, bestialità e bêtise
  • Movimenti animalisti, vegetariani e vegani
  • Dibattiti politici e disposizioni di legge
  • Filosofia: metafisica, etica ed estetica
  • Scienze ecologiche, etologiche e del comportamento animale, antropologia degli animali e delle loro ‘culture’
  • Cibo, cucina, gastronomia

Studiosi invitati 

Vinciane Despret, Paolo Fabbri, Claude Calame, Felice Cimatti, Kalevi Kull, Dario Martinelli, Stefania Consigliere, Denis Bertrand, Francesco Marsciani, Stefano Bartezzaghi, Nicola Perullo

Sottomissione delle proposte

  • Le proposte di comunicazione dovranno essere comprese fra le 1500 e le 2500 battute max (spazi inclusi) più una breve bibliografia di riferimento (max 5 titoli)
  • Nelle proposte occorre indicare: Nome, Cognome, istituzione di appartenenza e ruolo, indirizzo mail e numero di telefono
  • Le comunicazioni, e le relative proposte, potranno essere in Francese, Inglese, Italiano, Portoghese e Spagnolo
  • Le proposte devono essere inviate a entrambi i seguenti indirizzi di posta elettronica: gianfranco.marrone@unipa.it, alicegiannitrapani@libero.it con l’indicazione ‘Zoosemiotica’ nell’oggetto
  • La data limite di presentazione delle proposte è il 20 settembre 2016 (prorogato al 20 ottobre 2016)
  • La notifica di accettazione avverrà entro il 10 ottobre 2016
  • Le comunicazioni avranno una durata di 20 minuti max, con discussione a fine di seduta

Tariffe

La tariffa di iscrizione al convegno, necessaria per chi intende presentare una comunicazione, è di 35 euro per dottorandi e assegnisti e di 70 per docenti strutturati (da versare preliminarmente in un cc bancario che verrà fornito al momento della accettazione). L’iscrizione al convegno dà diritto, oltre che ad intervenire ai lavori, ai coffee break, a due pranzi a buffet, alla pubblicazione dell’intervento negli Atti del seminario

Alloggio
Verrà fornita ai partecipanti una lista di alberghi e B&B convenzionati che offriranno tariffe agevolate

Comitato organizzatore
Alice Giannitrapani, Dario Mangano, Francesco Mangiapane, Gianfranco Marrone, Rosario Perricone, Ilaria Ventura

Comitato scientifico
Ignazio Buttitta, Paolo Fabbri, Dario Mangano, Gianfranco Marrone, Rosario Perricone, Nicola Perullo …

Website: http://www.zoosemiotics.it/zoosemiotics-2-0-forms-and-policies-of-animality/

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Forms and policies of animality. Zoosemiotics 2.0

Palermo, Antonio Pasqualino Internaitonal Puppet Museum, 1-2 December 2016

Semiotically analysing animals – telling them, portraying them, thinking about them, making them the object of science and knowledge – means politically managing an uncertain threshold: the one that, more or less stubbornly, keeps them apart from the human beings. Sometimes a supposedly natural autonomy is guaranteed, so apparently devoid of ethic-political implications, some others the human animal incurs with variable intensity to multiple levels of society. Defining animals is defining men. It can be more interesting however to see how, in a surreptitious way, giving to an animal a place among the “reigns” of nature means at the same time inserting it among the articulations of the social, among the institutions of culture (affinities, affections, strategies and boundaries..). In other words, making it the object of knowledge means proposing some sort of political vision (and praxis) of it. The most part of environmentalists, ecologists, and animalists, as well as the vegetarian and vegan ideologies and ethics have done nothing more than pointing out the naked king. There has always been a policy of the animals: now it acquires very determined and precise spokesmen. Semiotics has never avoided such a chiasmus, dealing from the very beginning of its history with the problem of the various animal languages within its foundational goals. Zoosemiotics was very popular in the 50s and 60s, as well as during the following decades. It has had to embrace a scientist and naturalist research paradigm, keeping apart human languages (linked to the dynamism of history and culture) from the animal ones (thought as more or less sophisticated codes of an instinctual communication), implicitly following the old admonition of Montaigne: it is not that animals do not talk, it is us who do not understand them, since they use signs and not words, physical signals that may have not a linguistic syntax. Recent researches in the field of the anthropology of nature and sociology of sciences and techniques – which merge in the hypothesis of multinaturalism, sometimes confusedly named as ontological turn – allow to think about the Zoosemiotic issue in a different way. Instead of transplanting the language structures – gestures, LIS, etc. – and rather than dealing with an alleged natural language of non-human animals, for a semiotic study of the forms of the human and social sense it would be more addressing to work on their discourse, that means on the actual interactions, communicative and scientific as well as practical and functional, between humans and non-humans. As a matter of facts they develop mutually, constantly revising that uncertain threshold that keeps them together by taking them apart. The seminar aims to investigate this hypothesis of Zoosemiotics 2.0, and then of the forms and the policies of animality on several fronts and levels. Some of the investigation field are listed hereby, discourses of and about animals to be semiotically analyzed:

  • Folklore, anthropology, studies of the antiquity.
  • Languages of the image and visual “representations”, from art history to cinema
  • Old and new media. From literature to comics, cartoons, TV documentaries, form journalism to advertisement, from music to videogames, up to the Web and social networks
  • Fashion and clothing
  • Monsters, zombies, robots, metamorphosis and prosthesis, bestiality and bêtis
  • Animalist, vegetarian and vegan movements
  • Political debates and law provisions
  • Philosophy: metaphysics, ethics, aesthetics
  • Ecological Sciences, ethology and animal behaviour, anthropology of animals and of their cultures
  • Food and Gastronomy

Possible guests include:

Vinciane Despret, Paolo Fabbri, Claude Calame, Felice Cimatti, Kalevi Kull, Dario Martinelli, Stefania Consigliere, Denis Bertrand, Francesco Marsciani, Stefano Bartezzaghi

Submission of proposals

  • Abstracts should be between 1500 and 2500 characters long and need to include also a short bibliography (max 5 entries)
  • Proposals need to include: name and surname, affiliation and role of the author(s), e-mail, phone number.
  • Accepted languages are French, English, Italian, Portuguese and Spanish
  • Proposals should be emailed to both the following addresses gianfranco.marrone@unipa.it, alicegiannitrapani@libero.it mentioning ‘Zoosemiotica’ in the object
  • The deadline for proposals is September 20th, 2016
  • Notification of acceptance will be provided by email within October 10th, 2016
  • Speakers will have 20 min for their presentation. At the end of the session there will be extra time for a discussion.

Fees

Participation fee (mandatory for presentations) is: 35 euros for Ph.D students and post-Docs; 70 euros for Lecturers and Professors and need to be wire-transferred in advance to a bank account that will be provided with the acceptance of the abstract.

Conference registration includes, besides the possibility to present, also participation to coffee brakes and two lunches. The acts of the conference containing all the papers of the presentations will also be published.

Accomodation
A list of Hotels and B&B offering special fares for the conference will be provided.

Organising Committee
Alice Giannitrapani, Dario Mangano, Francesco Mangiapane, Gianfranco Marrone, Rosario Perricone, Ilaria Ventura

Scientific Commitee
Ignazio Buttitta, Paolo Fabbri, Dario Mangano, Gianfranco Marrone, Rosario Perricone, Nicola Perullo …

Website: http://www.zoosemiotics.it/zoosemiotics-2-0-forms-and-policies-of-animality/

Per maggiori dettagli sui nostri eventi, vi invitiamo a visionare il calendario sulla home page del sito: www.museodellemarionette.it

 

Workshop internazionale: “Stories in transit. Telling the Tale in Times of Conflict” – “Storie in transito. Narrare in tempo di conflitto”

Locandina Stories in transit

Locandina Stories in transit

Workshop internazionale

Stories in transit. Telling the Tale in Times of Conflict

Storie in transito. Narrare in tempo di conflitto

26 – 28 settembre 2016

Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino

Oratorio di Santa Chiara

 

Dal 26 al 28 settembre si terrà al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e all’Oratorio di Santa Chiara il workshop internazionale Stories in Transit. Telling the Tale in Times of Conflict, voluto dalla scrittrice britannica Marina Warner (Birkbeck College, University of London) in collaborazione con la Prof. Valentina Castagna (Dip. di Scienze Umanistiche, Università di Palermo) e l’International Institute for Environment and Development (London).
L’evento riunisce artisti (scrittori, poeti, cantastorie, musicisti, compositori, registi), persone che hanno vissuto in prima persona la migrazione, rappresentanti di ONG e operatori di associazioni locali, docenti di italiano come lingua seconda e rientra in un progetto più esteso mirato alla creazione di una “story box” (scatola delle storie) che possa agevolare momenti di narrazione e intrattenimento in luoghi come campi rifugiati e centri di accoglienza. La realizzazione di questo strumento è tesa sia a dar voce all’esperienza della migrazione sia a favorire momenti di reciproca conoscenza creando uno scambio di storie di ciascuna tradizione, lingua ed esperienza in luoghi che dovrebbero essere di breve transito ma nei quali milioni di persone trascorrono lunghi e drammatici periodi della propria esistenza.
Nel corso dei tre giorni si alterneranno interventi di studiosi, esibizioni e riflessioni di artisti e interventi di operatori ed esperti del settore e studenti. Durante i 3 laboratori pomeridiani si penserà a come dar corpo alla scatola delle storie, come strutturarla, cosa inserirvi (storie, poesie, favole, materiale per scrivere, disegnare, telecamere, ecc), e si rifletterà a partire dai seguenti quesiti:

1. Può la cultura, e in particolare la narrazione in ogni sua forma, fornire un rifugio per coloro che hanno perso la propria casa? Può un racconto diventare casa esso stesso? Un luogo di memoria? Può una memoria letteraria, e il suo continuo processo di costruzione e ricostruzione, arrivare a costituire “un paese di parole” (Mahmoud Darwish)? Possono le narrative costruire un luogo di appartenenza per coloro senza una nazione?
2. In tempi di grave deprivazione fisica, è necessario confrontarsi sul diritto d’accesso alle attività mentali e al loro potenziale creativo. Quali passi, in termini culturali, possono essere fatti per affermare il diritto di rifugiati/migranti alla libertà di pensiero e d’immaginazione, di mobilità intellettuale? L’espressione dell’immaginazione, il tramandare tradizioni e testimonianze, sono parte dei diritti umani?
3. Quale ruolo possono giocare le storie di fantasia rispetto alle circostanze contemporanee? In quali modi l’antica capacità dell’uomo di raccontare e tramandare storie può aiutare la crisi presente? Può la creazione di finzioni aiutare a creare verità?
4. Quali metodi e quali processi possono essere sviluppati in collaborazione per permettere la genesi e la crescita di storie? Quali sono i modi migliori con i quali i media di oggi possono sostenere lo scambio di storie superando i confini e agevolando la comunicazione tra lingue e culture diverse?
I laboratori che si terranno nelle tre giornate si pongono un duplice obiettivo: innanzitutto, rendere possibile uno spazio in cui possano essere raccontate storie, ispirate dai materiali tradizionali che i partecipanti porteranno all’evento o da fonti che essi recuperano dalla propria memoria, oltre alle storie basate su esperienze personali, se desidereranno condividerle. In secondo luogo, studiare le modalità attraverso le quali questo progetto potrà contribuire in tale direzione e le potenzialità di sviluppo.

DICHIARAZIONE D’INTENTI
Il progetto aspira a lavorare con individui dis-locati, qualunque sia il loro status. In nessun modo intendiamo approvare, tacitamente o meno, condizioni che limitano il diritto alla libertà di movimento e di lavoro dei rifugiati; nessun uomo e nessuna donna dovrebbe essere obbligato a pagare per la propria sopravvivenza con la propria dignità. La speranza del progetto di migliorare tali circostanze non deve essere intesa come un’accettazione (“normalizzazione”) delle restrizioni imposte a chi arriva da qualunque paese.

Progetto realizzato con il sostegno del Metabolic Studio.

Con il supporto di: International Institute for Environment and Development (Iied), UK; Dipartimento di Scienze Umanistiche, Università di Palermo, Italia; Warden and Fellows of All Souls College, Oxford, UK; Holberg Foundation, Norway; Oxford Comparative Criticism (OCCT), St Anne’s College, Oxford, UK; British School at Rome, Italia; Tamaas Foundation, USA.

E la collaborazione di: Fondazione Ignazio Buttitta, Palermo, Italia; Museo Internazionale delle Marionette A. Pasqualino, Palermo, Italia; Scuola di Italiano per Stranieri (ITASTRA), Palermo, Italia; Centro per l’istruzione degli adulti (CPIA), Palermo, Italia; Associazione Santa Chiara; Palermo, Italia; Palermo, Italia School of Arts and Humanities, Birkbeck College, London, UK.

 

Responsabili Scientifici: Marina Warner – Valentina Castagna

Segreteria Organizzativa: Valentina Castagna – Daria Settineri – Ester Gendusa
Email: storiesintransitpalermo@gmail.com

 

In basso i link per scheda di iscrizione, il programma in inglese e la locandina

  1. Scheda adesione workshop.doc (229 KB) [application/msword]
    Download link:
    https://webmail-strutture.unipa.it/imp/attachment.php?id=57e08477-7f28-49c4-8a8c-7a7593a30173&u=valentina.castagna

2. Programma Stories in Transit ENGLISH.pdf (1,2 MB) [application/pdf]
Download link:
https://webmail-strutture.unipa.it/imp/attachment.php?id=57e08477-9294-47c0-851e-7a7593a30173&u=valentina.castagna

3. Stories in Transit Palermo_Locandina.pdf (5,5 MB) [application/pdf]
Download link:
https://webmail-strutture.unipa.it/imp/attachment.php?id=57e08477-cd58-44f0-9e0a-7a7593a30173&u=valentina.castagna

Letteratura postcoloniale italiana? Palermo, 10 – 12 marzo 2016

Scritture Migranti 5

Letteratura postcoloniale italiana?

Palermo, 10 – 12 marzo 2016

 Palazzo Chiaramonte (Steri)

Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino

 

Proseguendo il ‘discorso’ avviato con le precedenti edizioni del Seminario internazionale sulle “Scritture migranti” (Giornate sulla Letteratura delle migrazioni. Il caso Italia, 21-22 maggio 2010; La cultura romanì, 3-10 ottobre 2011; La letteratura migrante e la sua ricezione critica in Italia, 17-29 maggio 2012; Poete e Poeti, 6-15 novembre 2014) si è scelto, in questa occasione, di incentrare il quinto Seminario sulla letteratura ispirata dalla colonizzazione italiana nel Continente africano. Il colonialismo italiano è stato un fenomeno storico-politico, innescato fin dai suoi primi esordi dalle esigenze economiche e commerciali di quel neonato Regno d’Italia che aveva appena riunito, a conclusione del processo risorgimentale, in una unità territoriale e politica le diverse realtà culturali sparse sulla Penisola. Il regime fascista utilizzò con indiscussa abilità l’idea colonialista con la propaganda di valori ‘positivi’ con i quali martellava l’opinione pubblica (il prestigio internazionale garantito dalle conquiste, l’eroismo delle truppe utilizzate, l’opera ‘civilizzatrice’ condotta sui territori strappati alle popolazioni soggiogate). La costante diffusione dello stereotipo di “Italiani brava gente”, al riparo del quale ci si è trincerati per interi decenni – anche successivi alla caduta del regime mussoliniano – ha reso saltuario l’approfondimento di una riflessione critica. A differenza di altre Nazioni che avevano instaurato veri e propri Imperi coloniali, l’Italia non ha vissuto né le fasi costituite dalle lotte di liberazione dei territori colonizzati né quelle relative ai processi, spesso artificiosi, della decolonizzazione. Una volta perdute le colonie, gli Italiani hanno dunque finito per identificare il colonialismo nostrano con la ventennale stagione fascista, accomunando ambedue i fenomeni – quasi fossero collimanti sul piano storico – nella rimozione dettata dalla vergogna. Ma hanno anche finito per andare oltre: nella perdurante latitanza, protrattasi per interi decenni, di approfondite analisi socio-politiche e storiografiche sulle ideologie, sulle prassi e sui nodi storico-politici che hanno intessuto l’intera vicenda del colonialismo italiano, essi hanno accettato di fare approdo distratto e acritico sulle rive di una generalizzata e rassicurante rimozione-autoassoluzione. Anche la letteratura incentrata su questa triste pagina della storia italiana ha seguito un percorso che dalla esaltazione del fenomeno la ha condotta ad un lungo silenzio di rimozione, interrotto, seppur in modo fin troppo timido, soltanto intorno agli anni Cinquanta. Solo recentemente si sono imposte all’attenzione del pubblico e degli studiosi una serie di opere indirizzate a rimuovere le reticenze sulla parentesi coloniale. Tali scritti invitano ad entrare in contatto con ciò che si preferiva non sapere e con le conseguenze di quel passato, spingendo a misurarci con le responsabilità che l’Italia ha assunto, anche successivamente alla conclusione del Secondo conflitto mondiale, nei confronti dei Paesi africani a suo tempo colonizzati: responsabilità su cui si è spesso, anche di recente, sorvolato.
Il Convegno è organizzato dall’Università degli Studi di Palermo. Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale Dipartimento di Scienze Umanistiche e dalla Fondazione Ignazio Buttitta con il contributo del Comune di Palermo.

 

Giovedì 10 marzo
Steri Chiaramonte

ore 17.00
Apertura del Convegno
Saluti delle Autorità

Fabrizio Micari, Rettore dell’Università degli Studi di Palermo
Leoluca Orlando, Sindaco della Città di Palermo
Ignazio E. Buttitta, Presidente della Fondazione Ignazio Buttitta
Girolamo Cusimano, Presidente della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale
Leonardo Samonà, Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche
Enrica Cancelliere, Coordinatore dei Corsi di Laurea in “Lingue e letterature moderne e Mediazione linguistica Italiano come lingua seconda” e “Lingue e letterature moderne dell’Occidente e dell’Oriente”

ore 18.00
Relazioni introduttive
presiede Simona Costa

Colonialismo e scritture italiane
Giovanni Saverio Santangelo

La donna: reificazione e controcanto
Laura Restuccia

Venerdì 11 marzo
Museo Internazionale delle Marionette “Antonio Pasqualino”

ore 9.00 – 10.30
presiede Laura Restuccia

Le parole degli altri. Il linguaggio come ponte per un altro punto di vista
Carlo Lucarelli

La letteratura postcoloniale. Fra memoria e oblio
Daniele Comberiati

ore 11.00 – 12.30
Alessandra Di Maio
conversa con
Cristina Ubax Ali Farah

ore 16.30 – 18.00
Kossi Komla-Ebri e Giovanni Saverio Santangelo
conversano con
Carlo Lucarelli

ore 19.00
Spettacolo teatrale Regina di fiori e di perle
Racconti e musiche dall’Etiopia
di Gabriella Ghermandi
con il contributo del musicista Kalifa Kone

Sabato 12 marzo
Museo Internazionale delle Marionette “Antonio Pasqualino”

ore 9.30
presiede Giovanni Saverio Santangelo

Gabriele d’Annunzio e il mito della colonizzazione
Aldo Occhipinti

ore 10.00
Tavola rotonda La memoria coloniale nella Letteratura italiana
coordinano Kossi Komla-Ebri e Laura Restuccia
con la partecipazione di Cristina Ubax Ali Farah,
Gabriella Ghermandi e Carlo Lucarelli

Dibattito

Saluti finali

Ideazione: professore Giovanni Saverio Santangelo e professoressa Laura Restuccia
Comitato scientifico:  Kossi Komla-Ebri, Laura Restuccia, Giovanni Saverio Santangelo

Sedi: Palazzo Chiaramonte (Steri), piazza Marina, 61 / Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, piazzetta Antonio Pasqualino, 5

 

Locandina Letteratura Postcoloniale Italiana?

Locandina Letteratura Postcoloniale Italiana?

Progetto DIAR MUSE. Prossime presentazioni.

Progetto DIAR MUSE

Digitalizzazione e schedatura dei materiali nastrografici del Folkstudio di Palermo

e dell’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari

Realizzato con il contributo del MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Il progetto DIAR MUSE sarà presentato nelle seguenti sedi:

 

26 febbraio 2016, ore 17.00
Catania, Università degli Studi, Dipartimento di Matematica e Informatica
Presentazione del progetto DIAR MUSE e del sito web Archivio Etnografico Siciliano
A cura di Rosario Perricone
26 febbraio 2016, ore 17.00
Putignano (Bari), Chiesa di Santo Stefano Piccolo
Presentazione del progetto DIAR MUSE e del sito web Archivio Etnografico Siciliano.
A cura del Centro Internazionale di Ricerca e Studi su Carnevale, Maschera e Satira
in collaborazione con l’Università degli studi di Bari “Aldo Moro – Dipartimento di
Scienze dell’Antichità e del Tardoantico e dell’Associazione Labor Limae
27 febbraio 2016, ore 17.00
Agrigento, Centro Culturale Pier Paolo Pasolini
Presentazione del progetto DIAR MUSE e del sito web Archivio Etnografico Siciliano
A cura di Rosario Perricone
29 febbraio 2016, ore 11.00
Messina, Università degli Studi, Dipartimento di Antropologia Culturale
Presentazione del progetto DIAR MUSE e del sito web Archivio Etnografico Siciliano
A cura di Rosario Perricone

Presentazione del progetto DIAR MUSE

Lunedì 22 febbraio 2016 ore 16
Palermo, Museo internazionale delle marionette A. Pasqualino
Presentazione del progetto DIAR MUSE
Ignazio E. Buttitta (Presidente della Fondazione Ignazio Buttitta) e Rosario Perricone (Presidente dell’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari) presenteranno il progetto DIAR MUSE – Patrimonio immateriale siciliano e Archivi audiovisuali siciliani – che si incentra sulla digitalizzazione e schedatura dei materiali nastrografici del Folkstudio di Palermo e dell’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari. Il progetto è stato realizzato con il contributo del MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
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